Il soffitto a botte è dominato da due riquadri in cui sono raffigurati Minerva con elmo e lancia e Apollo con l'arpa, circondati da otto ovali dorati con altre figure mitologiche. Sulla fascia esterna a fondo azzurro, con putti e ghirlande lungo i lati maggiori, si alternano sei valve di conchiglia con le personificazioni delle Arti liberali o Muse, divinità che presiedono all'ispirazione artistica nei campi della poesia, della musica e delle arti.
Due quadri decorano l'anticamera, il primo "Semiramide" di proprietà della Città metropolitana, il secondo un prestito della Pinacoteca di Bologna è un'opera di Carlotta Gargalli “Pirro che minaccia toglier la vita al fanciullo Astianatte” (prima metà del XIX secolo).
"Semiramide" è il soggetto della tela identificato correttamente solo di recente, nella documentazione dell'Ente si parlava infatti di "Regina Guerriera" o "Berenice". Gli elementi iconografici rimandano al testo di Valerio Massimo in cui lo storico racconta che la notizia della rivolta di Babilonia giunse mentre la regina Semiramide era impegnata nella toeletta, così ella subito si lanciò verso le armi, lasciando i capelli in disordine. Quest'opera seicentesca è la prima che l'Amministrazione acquistò per arredare Palazzo Malvezzi de' Medici, prima ancora che i lavori di restauro fossero terminati, tanto che la si vedere in alcune foto d'epoca nella posizione in cui tutt'ora la si può ammirare.