Sala Rosa o degli Amori

 
 
 
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La sala prende il nome dal colore dominante degli arredi e dalle decorazioni del soffitto, caratterizzato da un vasto e articolato complesso decorativo, che si deve al figurista Girolamo Dalpane (Bologna, 1821-56), formato da un dipinto centrale contornato da 4 serie di immagini inserite entro cornici dorate di differente profilo.
La rappresentazione centrale con 10 giovani e fanciulle in ambiente silvestre richiama un passo del Decameron di Giovanni Boccaccio che viene riportato lungo il profilo esterno (“E quivi quella festa, quell'allegrezza, quel piacere, che potessimo, senza trapassare in alcun atto il segno della ragione, prendessimo” Boccaccio, Decamerone - Introduzione).
Una prima serie di immagini più esterne presenta i ritratti, con forma quadrangolare polilobata, di quattro letterati famosi affiancati dalle rispettive muse ispiratrici: Tasso ed Eleonora, Boccaccio e Fiammetta, Dante e Beatrice, Petrarca e Laura.
Una seconda serie è costituita da otto ovali che rappresentano i volti di altrettante donne celebri, con semplici cornici dorate scanalate: Giulia Gonzaga, Violante Giustiniani, Ginevra Bentivoglio, Beatrice degli Obizzi, Vittoria Colonna, Maria di Monferrato, Bianca Sforza e Maria d'Aragona.
Una terza serie di immagini riguarda quattro tondi con coppie di putti alati che reggono piccoli oggetti legati al mondo femminile sempre circondati da cornici aggettanti in stucco dorato a più registri ad ovoli e perlinature.
Ai quattro angoli del soffitto è presente un'ultima serie di raffigurazioni plastiche e pittoriche rappresentanti coppie di amorini alati in stucco bianco che sorreggono cartelle, con ricche cornici dorate a volute fogliate, contenenti vari oggetti connessi alla dimensione mitologica del tema dell'amore.
La Sala conserva alcuni dei preziosi arredi in legno intagliato e dorato realizzati in occasione degli interventi ottocenteschi e restaurati nel 2006 assieme all'ambiente complessivo.
Il camino in marmo di Carrara con la grande e magnifica specchiera sovrastante (caminiera) è opera di Massimiliano Putti (1809-1890).